il Museo di Archeologia Nazionale

Uno dei più grandi musei archeologici d’Europa, nel cuore di un sito dalla storia millenaria.

Il castello di Saint-Germain-en-Laye fu un’antica residenza reale e il luogo di nascita di numerosi sovrani. Su iniziativa di Napoleone III, a partire dal 1862 fu restaurato sotto la direzione di Eugène Millet per diventare un palazzo dedicato a una disciplina allora nascente: l’Archeologia. Riconosciuto come istituzione di riferimento nel campo archeologico, il Museo Archeologico Nazionale espone e conserva collezioni archeologiche di livello internazionale che raccontano la vita degli uomini e delle donne nel territorio della Francia dalle origini fino all’anno 1000, dal mondo paleolitico all’epoca merovingia. Numerosi oggetti e raccolte testimoniano l’evoluzione delle tecniche, dell’espressione artistica e delle rappresentazioni di uomini e donne del nostro passato. Il museo ospita inoltre eccezionali fondi di archeologia extranazionale e di etnografia, raccolti e organizzati su iniziativa di Henri Hubert all’inizio del XX secolo, che offrono punti di confronto archeologici e antropologici sulla diversità delle società umane a livello globale.

Adiacente al castello, il Domaine National offre una vista eccezionale sulla regione del Île-de-France. A soli 30 minuti da Parigi, comprende 57 ettari di giardini e una terrazza lunga 1.945 metri, progettata da André Le Nôtre. Il sito è gestito direttamente dal Ministero della Cultura, che sta portando avanti un ambizioso programma di restauro e modernizzazione. Dopo i lavori importanti sulle facciate esterne e sui tetti, conclusi nell’aprile 2022, sono in corso altri interventi per garantire l’accessibilità e la sicurezza del monumento. Tra questi, la ristrutturazione della scala sud-ovest, iniziata nell’autunno del 2024, rappresenta un passo significativo. Il progetto prevede la costruzione di una nuova scala e di un ascensore conformi agli standard attuali, facilitando così l’accesso a tutte le sale del museo. Il progetto comprende anche la creazione di una nuova uscita di emergenza e di un accesso al fossato, rafforzando la connessione tra gli spazi interni ed esterni. Questi lavori, necessari per preservare il monumento e modernizzarne le strutture, comporteranno tuttavia la chiusura di numerose aree del museo. Attualmente, solo le sale dedicate al Neolitico e alla Protostoria rimangono aperte al pubblico.

In linea con la sua missione di trasmissione e condivisione del sapere, il Museo Archeologico Nazionale sfrutta questo periodo di transizione per diffondere le sue collezioni al di là delle proprie mura, in collaborazione con partner su tutto il territorio nazionale, attraverso iniziative itineranti e la coproduzione di mostre originali. Le sale dedicate alla Gallia romana, facenti parte delle collezioni interessate dai lavori, hanno spinto il Museo di Archeologia Nazionale a impegnarsi in diverse operazioni “fuori le mura”, tra cui la mostra «Galli, ma Romani! Capolavori del Museo di Archeologia Nazionale».

Grazie alla collaborazione con il Musée de la Romanité, oltre duecento sculture, piccoli bronzi e oggetti della vita quotidiana vengono presentati per la prima volta a Nîmes, tra cui opere conosciute a livello internazionale, come il kantharos di Alésia, il dio di Bouray, il tesoro di Rethel o la tomba dell’ufficiale romano di Chassenard. In collaborazione con il team di Nîmes, la curatela scientifica è stata affidata al Museo di Archeologia Nazionale, che ha inoltre coordinato il catalogo della mostra. Quest’ultimo offre una panoramica aggiornata delle nostre conoscenze sulla Gallia romana, in relazione a una selezione di opere di grande rilievo.

Foto : @ MAN / Valorie Gô

Canthare d'Alésia
mosaïque